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Diritti e doveri del datore di lavoro in materia di sicurezza

La sicurezza sul luogo di lavoro è un tema fondamentale e ciascuna delle parti coinvolte – ossia tanto il datore di lavoro quanto i dipendenti – è tenuta a rispettare (e a far rispettare) i propri diritti e doveri. 

Nello specifico, per quanto riguarda il datore di lavoro, affinché venga garantita pienamente la sicurezza sul lavoro, è tenuto ad assolvere a una serie di obblighi, tra cui:

  • Controllare che tutti gli impianti siano a norma e funzionino correttamente;
  • Redigere un DVR, cioè il Documento per la Valutazione dei Rischi, a seguito di un’attenta stima degli eventuali rischi in cui potrebbero incorrere i dipendenti sul luogo di lavoro;
  • Nominare due figure indispensabili nell’ambito della sicurezza sul lavoro: l’RSPP (Responsabile Servizio di Prevenzione e Protezione) e l’RSL (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza);
  • Organizzare corsi di formazione al fine di aggiornare i dipendenti in materia di sicurezza sul lavoro;
  • Individuare l’addetto antincendio e l’addetto al primo soccorso;
  • Fornire ai dipendenti i dispositivi di protezione individuali laddove necessari, come per esempio guanti, caschi o mascherine;
  • Rispettare le normative vigenti in materia di salute, nominando il medico competente, assicurandosi che ciascun dipendente effettui le visite mediche obbligatorie e denunciando immediatamente eventuali infortuni all’Inail.

Cosa rischia il datore di lavoro in caso di inadempienza

I fatti di cronaca, purtroppo, insegnano che non sempre il datore di lavoro adempie ai propri doveri nei confronti dei dipendenti e, talvolta, accade che, per il mancato rispetto delle norme di sicurezza, alcuni lavoratori subiscano danni anche gravi o addirittura decedano. In questi casi, la responsabilità è da attribuire in toto al datore di lavoro; inoltre, qualora dalle indagini relative a un infortunio o al decesso di un dipendente emerga che il fatto ha avuto luogo a seguito di inadempienze in tema di sicurezza, il datore di lavoro rischia sia una condanna penale (per lesioni o, in caso di morte del lavoratore, per omicidio colposo) sia una condanna civile, con l’obbligo di risarcimento per il danno occorso al dipendente. 

Smart working: cosa cambia riguardo a diritti e doveri del datore di lavoro?

La recente pandemia di Covid-19 ha trasformato il nostro modo di lavorare, comportando una decisa accelerazione delle pratiche di smart working, ovvero il lavoro a distanza. Non potendo creare assembramenti all’interno degli uffici per evitare il rischio di contagio, molte aziende hanno permesso ai dipendenti di lavorare da casa propria. La rapida diffusione dello smart working ha permesso di puntare i riflettori su un tema, come quello della sicurezza sul lavoro se le attività si svolgono dal proprio domicilio, di stringente attualità. Cosa cambia, dunque, in questi casi (posto che cambi effettivamente qualcosa)?

In realtà, le cosa cambiano solo nella forma ma non nella sostanza: diritti e doveri del datore di lavoro non subiscono modifiche, semplicemente si adattano alle nuove modalità. In termini di diritti, per esempio, il datore di lavoro può perseguire un lavoratore che ha adottato un comportamento inopportuno o ha compiuto illeciti disciplinari esattamente come se fosse in ufficio, facendo ricorso agli strumenti che la legge gli mette a disposizione. In caso di inadempienza da parte del lavoratore, anche in modalità smart working, il datore di lavoro può quindi attuare tutte le sanzioni previste, dal biasimo orale al licenziamento disciplinare. 

Rispetto ai doveri del datore di lavoro, è invece opportuno fare una distinzione preliminare tra telelavoro e smart working. Il primo, infatti, prevede che le attività si svolgano in un luogo fisico determinato (sebbene non nella sede principale di lavoro) e durante orari e giorni precisi. In questo caso, il datore di lavoro è tenuto a rispettare gli obblighi riguardanti la sicurezza e la salubrità dell’ambiente di lavoro. Diversa è invece la situazione se si parla di smart working, che si svolge potenzialmente in qualunque posto, che sia a casa propria, sulla spiaggia o in un parco cittadino: in questo caso, infatti, il datore di lavoro è sollevato dai doveri che concernono la sicurezza dell’ambiente.